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La storia della "giungla" sulla riva dell'Isonzo a Gorizia è l'esempio della frontiera che arriva sotto casa e rappresenta il simbolo del confine che diventa approdo. Un viaggio a due passi da casa nostra dimostra come il Friuli Venezia Giulia sia catapultato al centro della Storia di quella che sembra essere una Nuova Europa dall'identità sempre di più incerta.

La mostra fotografica "The Jungle. Viaggio al termine dell'Europa", in collaborazione con il festival Vicino/Lontano, racconta i volti, i segni e i luoghi dei profughi nell'accampamento di fortuna al termine del lungo viaggio forzato e mostra alcuni nuovi muri alle nostre porte, molto più vicini di quello che immaginiamo.
Le 36 immagini, tutte in bianconero e scattate in analogico, del fotografo Alessandro Coccolo sono state scattate in diversi momenti durante il 2015 e il 2016 e sono accompagnate da cinque pannelli con i testi della giornalista Simonetta Di Zanutto.

La nuova trincea del capoluogo isontino ha visto in azione, per la prima volta in Italia con un intervento di questo tipo, Medici senza Frontiere, nota per la sua attività in zone di guerra e di emergenza umanitaria. Il viaggio nell'esperienza goriziana permette di immaginare Idomeni e Belgrado. A un anno di distanza, sono pochi i cambiamenti nella giungla di Gorizia, mentre in Istria, a un'ora da casa nostra, i reticoli di fili spinati hanno preso ancora una volta il posto delle bandiere dell'Unione Europea.


The Jungle. Viaggio al termine dell'Europa
5-14 maggio 2017
Libreria La Feltrinelli, Udine
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