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I saggi raccolti nel volume indagano l'impatto del Primo conflitto mondiale sul territorio friulano e i processi di mobilitazione delle risorse nelle retrovie del fronte. Le ricerche spaziano dalla mobilitazione dei contadini nelle campagne friulane ai tentativi di ripristino dell'attività agricola nelle «Terre Redente» dell'Isontino, dallo sfruttamento delle foreste carniche da parte dell'esercito italiano alla travagliata ricostruzione del settore primario della provincia di Udine dopo la dura occupazione austro-germanica del 1917-1918. In una guerra ben presto divenuta di logoramento e di «materiali», il territorio friulano fu utilizzato come un vasto serbatoio per prelevare forza lavoro, bovini, foraggi, legname per la «fornace» del fronte. Si trattò di un processo di mobilitazione accellerato ed intenso che ebbe l'effetto di trasformare drammaticamente istituzioni, società e paesaggi.